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Una Lazio troppo opaca nel derby. Falsini ha tarpato le ali alle Aquile
Il pronostico di fatto era sbilanciato verso i giallorossi, ma forse all’interno del derby ci si poteva aspettare qualcosa di più. In questa domenica la Lazio non è riuscita nell’impresa contro i rivali della Roma, uscendo con un secco 3-0 dal Di Bartolomei. La voglia di rivalsa dalla cinquina ricevuta nella passata stagione non è emersa sul campo, con dei biancocelesti che non hanno mai veramente dato l’impressione di poter far male. La squadra di Alboni è andato sotto sia dal punto di vista tecnico che tattico, venendo imbrigliata dal modulo a rombo scelto da Falsini. La scelta del tecnico giallorosso è risultata decisiva nell’ottica dell’incontro, rendendo difficile il respiro alla manovra biancoceleste, spesso all’interno della morsa avversaria. Difatti, Nebuloso, De Martino, Chiucchiuini e Fazio, lui dalla panchina, non sono riusciti ad imprimere il giusto ritmo alle Aquile, ritrovandosi spesso ad inseguire le giocate dei centrocampisti casalinghi, perfetti nell’interpretare al meglio le indicazioni del loro allenatore. Panico ed Arduini hanno capito come e quando allargarsi a metà tra la fascia e l’interno, mentre Di Nunzio e Scacchi come vertici del rombo hanno dato il flusso necessario. In tutto quest’ordine gli ospiti non hanno trovato la giusta quadra, mancando anche nella reazione necessaria per riaprire i giochi. La prestazione delle Aquile è risultata opaca, spesso sotto tono con la Roma che trovato il canale giusto, lo ha percorso interamente chiudendo poi in anticipo i giochi anche dal punto di vista emotivo. Di certo la formazione laziale ha avuto una settimana di preparazione molto complessa, considerando i diversi giocatori in forse fino all’ultimo costringendo Alboni a decidere tra il venerdì ed il sabato gli uomini su cui puntare. De Martino non era al massimo per un problema al polpaccio, così come Carbone e Mocci, mentre Polito era appena rientrato da un’influenza pesante che lo aveva estromesso dalla sfida con il Lecce. Tutte pedine di riferimento nello scacchiere biancoceleste, tutti ingredienti tosti da gestire, ma di certo si poteva fare di più. Adesso la classifica si fa un po’ invadente, visto che Trifelli e compagni si trovano al di fuori del terzetto di testa, in cui è entrata la Reggina, prossimo avversario proprio dei capitolini questa domenica…