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Nesci e il gesto di fair play "Valori importanti da mio padre"

L'attaccante della Real Aurelio Football è stato protagonista di un episodio di grande sportività nel match con la CSL

Francesco De Gregori e "La leva calcistica del '68" hanno segnato un'epoca e ancora oggi i nostalgici condividono sulle bacheche social la poesia del cantautore romano: Nino non doveva aver paura di sbagliare un calcio di rigore perché un calciatore si giudica dal coraggio, l'altruismo e la fantasia. Stefano Nesci, giovane attaccante della Real Aurelio Football Academy ha vinto la partita della sportività. Ha messo il cuore dentro gli scarpini prima di calciare dagli undici metri davanti al portiere della CSL Soccer: l'occasione dal dischetto per lui e i compagni non era giusta e ha avuto il coraggio di tirarlo fuori. Storia esemplare per tutti i ragazzi. Su un rettangolo verde lotti come nella vita. Vinci o perdi, sudi, soffri, gioisci. Aldo Nesci, padre di Stefano, è fiero del gesto di suo figlio: "Sono stato orgoglioso di quello che ha fatto Stefano. Non è da tutti, è più di una volta che fa così. Anche l’anno scorso ha scelto di riconoscere un errore: loro sono fatti in questo modo, se c’è qualcosa che non quadra, se l’arbitro sbaglia, sono sportivi. Dovrebbero essere tutti così, compagni e avversari. Accettare l’errore e dare l’esempio dai piccoli ai grandi. Un gesto che ha fatto bene a tutti in un periodo dove picchiano gli arbitri, è un gesto a favore dell’educazione. In campo e nella vita ci vogliono educazione e rispetto". Anche Stefano ha raccontato la scelta: "Il rigore mi sembrava non esserci e ho detto che segnare non aveva senso e non mi sembrava giusto. Inizialmente la squadra non era d’accordo poi si sono convinti che fosse il gesto migliore. Gesti come questo sono importanti e danno un bel messaggio anche ai genitori sulle tribune per il rispetto delle regole. Tirarlo fuori  è stato come un gesto istintivo. Ci ho pensato un paio di secondi. Papà mi ha sempre appoggiato, mi ha trasmesso valori importanti da seguire e lo ringrazio. Lo sport deve essere questo”. Questo è il calcio che ci piace. Bravo Stefano, è anche da questi particolari che si giudica un calciatore. Sei tu la storia più bella della domenica. 

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