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Veni, vidi, vici: l'anno tricolore di Baldini e della sua Roma
Protagonisti e rivelazioni di una stagione magica per i giallorossi e per un tecnico che ora attende di conoscere il suo futuro
Veni, vidi, vici o, più semplicemente, Francesco Baldini da Massa. Al tecnico è bastato un anno per spingere la Roma lì dove nessuno mai era riuscito ad arrivare. I giallorossi fanno bottino pieno, con la conquista del tanto agognato Scudetto dopo l'epica finale contro l'Atalanta, condendo poi il tutto con la vittoria della Supercoppa Under 17. Un successo storico a suo modo, impreziosito poi dall'annata vissuta da alcuni singoli che mai come in questa splendida cavalcata hanno saputo ritagliarsi un ruolo da protagonisti.
Chiodo fisso Baldini, da giocatore prima e allenatore poi, è uno che non le ha mai mandate a dire. Chiedere dalle parti di Napoli, Genova o Lucca per conferma. L'arrivo nella Capitale non l'ha cambiato perchè, anche se in circostanze decisamente diverse rispetto al passato, il tecnico ci ha sempre messo la faccia. Riavvolgendo il nastro, la prima dichiarazione tricolore di Baldini risale addirittura al 19 Novembre. La Roma vince all'ultimo respiro contro il Perugia e, nel post partita, Baldini alza subito la posta: “Il nostro obiettivo è chiudere bene in classifica per poi giocarci tutto alle fasi finali e riprenderci la rivincita dopo due finali perse”. Obiettivo centrato, grazie ad un lavoro tecnico ma non solo. Con Baldini al comando, il vero salto di qualità di un gruppo che è sempre stato importante per capacità individuali è stato soprattutto nella “testa”. Una squadra maturata negli anni, grazie anche al sapiente lavoro di predecessori come Rubinacci e D'Andrea (che è un po' quello che ha gettato le fondamenta di questa squadra), ma solo ora diventata cattiva e spietata quel tanto che bastava per agguantare il titolo italiano. Ecco dunque da dove nascono vittorie sofferte ma decisive, come quelle che hanno portato all'eliminazione del Milan o alla rimonta vincente contro il Torino nella semifinale, sino ad arrivare ovviamente ad una finale pirotecnica in cui i giallorossi hanno mandato a tappeto una Dea comunque capace di sferrare due colpi pesantissimi.
Scommesse vinte Un lavoro mentale ma non solo perchè, in un'annata incredibile, a prendersi il palcoscenico sono stati dei protagonisti decisamente rinnovati, o meglio riscoperti rispetto al passato. Baldini ha rischiato, un po' per scelta un po' per necessità visto le assenze forzate di due come Bouah e Riccardi (agli ordini di De Rossi in Primavera) per non parlare di Chierico fermato ai box dagli infortuni, ma alla fine ha raccolto i frutti di un lavoro che ha valorizzato gran parte dei giocatori della sua rosa. La scommessa più bella, e con cui il tecnico ha di fatto sbancato è stata Andrea Silipo. Da seconda scelta Baldini lo ha elevato a titolare inamovibile del suo scacchiere tattico in cui lo ha ridisegnato in ruoli a lui sconosciuti. Non solo esterno ma anche attaccante centrale, a volte addirittura mezzala con libertà offensive. Silipo ringrazia e ripaga la fiducia con la sua migliore stagione in giallorosso. 29 presenze e 12 gol, tanti decisivi, con la doppietta nella finale Scudetto a regalare ai giallorossi il finale migliore. Non solo lui, perchè a Trigoria il talento di Freddi Greco è esploso definitivamente e uno come Riccardo Cataldi è cresciuto esponenzialmente passando da timido comprimario a vero e proprio titolare, giocando addirittura la finale per il titolo italiano con la fascia di capitano al braccio.
Futuro da scrivere Dopo un primo anno così verrebbe da pensare che la storia d'amore tra Baldini e la Roma sia solo agli inizi. Probabilmente è così ma, in pratica, resta ancora tutto in bilico. Al momento il tecnico è in scadenza anche se un primo incontro tra le parti c'è già stato. Questi giorni saranno decisivi, considerando anche che un tecnico con lo Scudetto sul petto è naturale che piaccia a molti. Giorni caldi a Trigoria dove si godono i recenti trionfi e intanto pensano al futuro...