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Lazio, la stracittadina della rivincita. Il successo certifica la crescita delle Aquile

Federico Meuti

Il giorno dopo del derby è quello caratterizzato sempre da animi contrapposti, chi è soddisfatto del proprio operato, godendosi al massimo la prestazione messa in campo, ma già con la testa agli impegni futuri; chi invece è costretto a leccarsi le ferite, in questo caso amarissime, dopo una gara che ha visto trionfare i rivali di sempre, i cugini mai amati, nella sfida cruciale del proprio campionato. Senza ombra di dubbio la Lazio rientra nel primo aspetto, al termine di un weekend che l’ha vista prendersi la grande rivincita dopo l’eliminazione nei playoff della passata stagione per mano proprio dei giallorossi. Una partita giocata di squadra in tutto e per tutto dai biancocelesti, perfetti nell’interpretare ogni frangente della gara nel modo più adatto, capendo quando aggredire alto la difesa ospite, con un pressing compatto, unito in grado di mandare in difficoltà le trame dei lupi. Allo stesso modo dopo l’espulsione di Ercoli i ragazzi di Terlizzi si sono dimostrati coriacei, stretti tra i reparti, non concedendo tantissimo alla squadra di Ciaralli, al di fuori della rete di Mlakar, accompagnata solo dal gol divorato sul gong da Colasurdo da zero metri. Tre punti che hanno assunto una valenza di gran lunga maggiore, non solo perché vincere una stracittadina ti dà sempre emozioni uniche, ma soprattutto poiché il 3-1 finale significa sorpasso in vetta per una Lazio ora di nuovo davanti a tutti nel girone. L’atteggiamento delle aquile è senza ombra di dubbio l’aspetto che ha colpito di più all’interno dei novanta minuti di ieri, disputati in maniera egregia, senza mai venir meno alle proprie responsabilità. La scelta del tecnico capitolino di affrontare i giallorossi ad uomo sul lungo, utilizzando a posta la difesa a tre, si è rivelata vincente, con i biancocelesti quasi perfetti in ogni situazione di uno contro uno. La stessa chiarezza di idee la si è vista in attacco, reparto dove la Lazio ha potuto sfoggiare la sua immensa qualità. Quella di Valerio Gelli, migliore in campo della sfida, in grado di pennellare come Giotto sia nell’occasione del vantaggio- regalando uno splendido assist a Sessa- non venendo meno nel raddoppio, siglato grazie ad un esterno mancino stellare, che ha gonfiato l’incrocio dei pali dopo un ricamo perfetto di Ferrari. Una vittoria totale, certificata dall’apporto positivo dei subentrati, bravi nel calarsi subito nella giusta parte fino alla ciliegina del tris firmato da Marinaj a tempo scaduto. Uno step importante per la truppa di Terlizzi, che è apparsa cinica e spumeggiante davanti, rimanendo solida e compatta dietro per un successo meritato in grado di dare una nuova dimensione a questo splendido campionato. ©

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