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Lazio, top e flop del girone d'andata. Gonini rimandato, Carbone e Scuto stellari
Iniziare alla grande, stupendo tutti per gioco e spettacolo, sembrare già pronti nonostante fosse il primo anno tra i nazionali, ma poi cadere, non riuscire a rialzarsi, sprofondando nel baratro delle delusioni e delle occasioni sprecate. La prima metà di stagione della Lazio di Simone Gonini si potrebbe benissimo definire in questa maniera. Un sali e scendi di emozioni, una montagna russa che ti permette di ammirare le vette del cielo, riportandoti però verso il basso dopo poco tempo. Una mancanza di continuità perenne, preoccupante in casa biancoceleste, che ad oggi non garantirebbe un accesso alle fasi finali del campionato, obiettivo sicuramente prefissato e alla portata. Oltre a ciò l’aver perso ogni big match(Frosinone, Napoli, Benevento), aspettando il derby con la Roma, ha fatto affiorare nuove perplessità tra le aquile, incapaci di reagire tutte le volte che sono andate sotto nel punteggio contro le dirette concorrenti. Un campanello d’allarme importante, che andrà ascoltato e migliorato nella seconda parte di stagione, anche perché ad oggi il bilancio complessivo della Lazio è di sicuro insufficiente.
I MIGLIORI
Nonostante i capitolini abbiano mancato di lucidità in troppe situazioni, non si può non sottolineare l’apporto stratosferico di Giovanni Carbone. Il centravanti biancoceleste si è reso protagonista di un girone d’andata quasi perfetto, realizzando sei gol in sette gare disputate. Il numero 9 ha aperto la stagione timbrando subito una doppietta contro il Crotone, per poi ripetersi una settimana più tardi a Salerno. Un inizio sicuramente da trascinatore, che ha continuato a far vedere nell’arco del campionato. Quello che maggiormente impressiona è la capacità di dominare completamente le difese avversarie, come solo i rapaci d’area sanno fare. Con un grande tecnica a disposizione, condita da un fisico esuberante, i suoi margini di miglioramento sono impressionanti. D’altro canto anche lui nelle partite di cartello ha abbassato il rendimento, non favorito dalla squadra, ma sicuramente lavorerà su questo per invertire la rotta dei suoi e trascinarli nel girone di ritorno. Insieme all’attaccante Gonini ha potuto contare tutte le domeniche su un altro leader: Leonardo Scuto. Il difensore cresciuto nella cantera della Nuova Tor Tre Teste, è senza ombra di dubbio tra gli acquisti migliori e maggiormente lungimiranti del responsabile del settore giovanile Mauro Bianchessi. Al primo anno nei nazionali il classe 2007 è stato perfetto, dimostrando tutte le sue doti. Una capacità d’anticipo straordinaria, un fiuto del gol importante per un difensore, legati alla bravura nel gestire un reparto intero. Le sue prestazioni non sono mai calate, nemmeno nei big match rimanendo l’ultimo caposaldo biancoceleste. La fame agonistica di questo ragazzo è impressionante, tanto che il suo allenatore ha deciso persino di dargli la fascia di capitano nell’ultima trasferta di Benevento.
I RIMANDATI
Sul banco degli imputati di questi primi tre mesi in casa Lazio è sicuramente presente Simone Gonini. L’allenatore delle aquile non ha dato l’impressione di avere sempre in mano la situazione, nonostante le sue grandi doti, unite alle qualità della squadra. Un rendimento eccessivamente ondivago per la Lazio, mai così compatta tra difesa e centrocampo, mai così letale là davanti, al di fuori di bomber Carbone. Troppo spesso i suoi sono andati in difficoltà, dovendo soffrire più del dovuto anche contro avversari alla portata, come nella vittoria di misura con il Cosenza. Alti e bassi, vittorie importanti, la vetta conquistata, per poi lasciarsela sfuggire di mano davanti a delle contendenti in questo momento superiori. Napoli, Frosinone e Benevento hanno tutte banchettato sopra l’undici capitolino, che a gennaio dovrà fare i conti con la Roma di Rizzo, la quale sembra aver trovato la quadra. Un impegno cruciale, fondamentale per capire la maturazione di questa rosa. Difatti i biancocelesti non hanno troppe opzioni: invertire la rotta e cominciare a vincere nei big match, o abbandonare l’idea di accedere alla fasi finali, dove si lotta in ottica tricolore. Per quanto riguarda la squadra invece uno dei profili più deludenti è stato Leonardo Pernaselci. Il centrocampista nel giro della nazionale era partito alla grande, dimostrandosi da subito uno dei perni per i romani. Nel proseguo delle partite il rendimento dell’aquila però si è notevolmente abbassato. Dopo prestazioni non così positive contro Cosenza e Lecce, Gonini lo ha mandato per due volte di fila in panchina, facendolo giocare in tutto solamente tre minuti. Anche nella trasferta di Benevento, rimesso dal primo minuto, non è riuscito ad incidere come dovuto, contribuendo alla sconfitta dei suoi. Un tracollo inatteso, inaspettato, con Pernaselci che ora dovrà esser bravo a resettare tutto, ricominciando a mettere in mostra la classe di cui dispone, perché senza di quella anche la Lazio rischia di trovarsi in difficoltà.