l'intervista
Carinci: "A Frosinone il risultato è sempre frutto del lavoro"
Intervista a tutto tondo al tecnico dei gialloblu dopo i progressi mostrati passo dopo passo e nel match contro la Roma
Lorenzo Carinci, allenatore degli Under 15 del Frosinone, fa il punto della situazione della sua squadra. Parla della buona partita disputata contro la Roma e svela gli obiettivi futuri: continuità, fatica ma soprattutto crescita umana e professionale dei suoi ragazzi. Queste le chiavi di volta di un gruppo che punta a far bene.
Qual è il bilancio della stagione fino ad ora? “Il bilancio direi che è abbastanza positivo. Abbiamo un gruppo un po’ eterogeneo. Metà del gruppo era stata allenata da Trimani lo scorso anno e l’altra metà è dovuta entrare nella mentalità e nello stile di lavoro del Frosinone. L’aver fatto un inizio molto importante, che ci ha permesso di toglierci delle belle soddisfazioni sia dal punto di vista dei risultati che dalla crescita immediata dei ragazzi, non può che renderci soddisfatti. Abbiamo alternato buone prestazioni a prestazioni meno positive nelle quali abbiamo raccolto a volte meno di quanto seminato, a volte il giusto. Nel complesso siamo abbastanza soddisfatti”.
La prova contro la Roma è stata una prova di carattere. Ti è piaciuto il secondo tempo della tua squadra? “Sì. Mi è piaciuto soprattutto l’inizio della partita in cui siamo scesi in campo cercando di limitare i pericoli della Roma e di essere a nostra volta pericolosi. Abbiamo addirittura sfiorato il vantaggio prima che Vergaro lo concretizzasse. Poi però abbiamo subito un po’ il ritorno di una squadra come la Roma, il cui gruppo, quello dei 2001, è molto brillante. Sentivamo di portare a casa il pareggio specie alla luce della quantità e della qualità delle azioni da goal create, anche sei giallorossi sul piano del palleggio si sono fatti preferire. Comunque sono soddisfatto della prestazione, dell’atteggiamento e del carattere della mia squadra. La buona partita contro la Roma è la dimostrazione che il lavoro sta pagando e che bisogna proseguire su questa strada, con abnegazione e impegno, per continuare a migliorare e di conseguenza toglierci delle ulteriori soddisfazioni”.
Dov’è che la tua squadra deve migliorare ancora: da un punto di vista caratteriale, tattico o tecnico? “I nostri ragazzi, poco meno che quindicenni, che hanno ancora una vita avanti come atleti e come giocatori, devono per forza di cose avere la consapevolezza di migliorare su tutti e tre gli aspetti. Nonostante le fasi sensibili per l’apprendimento siano queste, penso che l’aspetto tecnico vada perseguito sempre anche nel momento in cui si è professionisti affermati perché non si smette mai di migliorare. Da un punto di vista tattico bisogna saper leggere la partita sia in fase di possesso che di non possesso. Io aggiungerei altri due aspetti che per me sono importanti, come la continuità e la fatica. Mi piace inoltre rimarcare la crescita personale dei ragazzi, che i ragazzi stessi mettono a disposizione e al servizio della squadra”.
Alla luce di quanto fatto vedere dalla tua squadra, confermi che gli obiettivi stagionali sono quelli dei play off? “L’obiettivo principale è sempre quello di far crescere i ragazzi. E’ normale che se si lavora sotto questo aspetto, di conseguenza arrivano anche i risultati sportivi. Per ora stiamo riuscendo a coniugare questi due tipi di risultati, quello sportivo e quello legato alla crescita. La speranza è poter continuare parallelamente, affinché si viaggi sullo stesso binario sia di crescita che di risultati, perché i risultati sono inevitabilmente spesso anche lo specchio del lavoro che uno intraprende. Noi proviamo a far sì che ogni risultato sia frutto del lavoro, del sacrificio e della risposta che i ragazzi riescono a dare”.